TROIS POÈMES DE JEUNESSE dédiés à Bianca Messina

 

cES textes préfigurent le premier grand recueil de Mon-tale, Os de seiche (1925). En particulier, « Émois » constitue la matrice du poème « Lettre levantine », lui-même matrice du poème « Chrysalide » des Os de seiche. Inédits en France, ces poèmes paraissent à l’occasion du cente-naire de la naissance (Gênes, 12 octobre 1896) et du quinzième anniversaire de la mort (Milan, 12 septembre 1981) du Prix Nobel 1975. Bianca était l’épouse du sculpteur Francesco Messina (cf. « La halte », dernier vers).

 

Domande.

Nel fitto delle acace corse un brividoche ne contorse, striduli, i ramelli.Si mescolavano nel piatto mare, lividodi delizia, correnti dianzi ribelli.

Sull’acqua tutta trame e improntebatté la diluviale folata,e la tremula stesa fu scavatadi conche innumerevoli — dolci conche.Fu il mare come quegli che si esaltase a lui parla uno spirito persuasore di fuga ;ma fu monco il respiro, vanì tosto ogni ruga,tornò la piana d’incommosso asfalto.

Natura è questo esprimersi di domandea cui nessuno dà una risposta :dal vertice dei monti agli spacchi della sua crosta,intendi, se sai farlo, il clamore che se ne spande.E finalmente qui è forse il suo destino,nei fogli dove un numero irrequieto adunale sillabe ; ed il succo terrestre che talunad’esse capisce, è bene, chi lo intende, divino.

19-11-1923.